Quante volte ti è capitato che ti regalassero uno di quei famosi “cofanetti regalo” con cene, weekend, esperienze, viaggi e poi le hai lasciate scadere senza usufruirne, perchè il tempo è passato e tu non hai trovato il modo o la persona giusta, per condividerle?

Ecco qui il racconto della nostra esperienza, che speriamo sia di stimolo per non farvi scappare l’occasione che avete tra le mani!

Da un regalo di questo tipo, infatti, è nata la nostra scelta di volare in quel di Londra, quando Andrea, a corto di affascinanti potenziali accompagnatrici, ha deciso di “devolvere” la Wonderbox che aveva ricevuto in dono, al progetto “La Fratellanza”, condividendolo con la sorella.

Eccoci così alla volta della City nei giorni dal 7 al 9 aprile 2019, ormai primavera inoltrata in Italia, ma aperti ad affrontare il “rischio-tempo londinese”, certi di vivere un’esperienza indimenticabile, per una lunga serie di ragioni.

 

La prima cosa bella di questo viaggio è stata la possibilità di decidere liberamente di pianificare un viaggio in giorni tipicamente lavorativi, invece di dover sottostare al calendario delle feste comandate (di lì a un paio di settimane, sarebbero iniziate le vacanze di Pasqua…). Invece la fortuna di dedicarci ai nostri business, che ci consentono la libera gestione del nostro tempo, ci ha permesso di fare questa scelta in controtendenza, evitando le folle esagerate tipiche dei ponti canonici.

E così, mentre di solito la gente torna dai viaggi di domenica, noi siamo partiti, con il volo delle 6.30, che ci ha permesso di arrivare alla nostra meta avendo quasi tutta la giornata a disposizione per iniziare a girare.

Solo una era la vera preoccupazione di addentrarci soli nell’esperienza anglosassone: nessuno dei due (Ahinoi! Bisogna assolutamente correre ai ripari…) conosce degnamente l’inglese! E in molti ci avevano detto che i londinesi non sono così disponibili a farsi capire dagli stranieri ignoranti che non conoscono la loro lingua… come ce la saremmo cavata? In qualche modo sicuramente, dai! E infatti per l’ennesima volta abbiamo avuto prova di quanto tante volte le “leggende metropolitane” siano altro dalla realtà! In ogni momento e occasione della nostra avventura abbiamo incontrato persone aperte e disponibili a darci indicazioni, a ripetere più volte le istruzioni, a ricorrere anche a “google translate” pur di aiutarci a comprendere e a guidarci! E le gaffes o i momenti ridicoli non sono mancati (e chi lo sapeva il significato di “One Journey”? Che risate!!!).

Vorremmo qui ringraziare anche l’amica Roberta, che vive ormai da tempo a Londra, le cui dritte sono state preziose: in particolare le indicazioni relative alla carta Oyster, la ricaricabile più funzionale per l’utilizzo dei mezzi di trasporto in città (sulla quale sapevamo già tutto prima ancora di visionarla) e la App “Citymapper”, utilissima per tutti i nostri spostamenti, pratica e semplice, dove sono riportati chiaramente i vari cambi di mezzo, le distanze, i tempi e i costi di ogni percorso.

 

Che dire dell’alloggio che ci ha ospitati in questa tre giorni, l’Ibis Styles London Excel Hotel? Sicuramente un hotel più business che turistico, fuori dal centro città e per questo non proprio funzionale, ma fortunatamente a due passi da una stazione dei treni della DLR. Una stanza senza pretese, ma dignitosa, hall moderna e sala da pranzo colorata e luminosa. Nei giorni in cui c’eravamo noi stavano facendo lavori di ristrutturazione in hotel…questo permetterà a voi di alloggiare oggi in una struttura rimessa a nuovo!

Volete sapere che tour della città abbiamo organizzato in questi due giorni, dovesse capitare anche a voi di avere le nostre stesse tempistiche? State con noi! Vi racconteremo ogni dettaglio nel prossimo articolo del 21 febbraio! A presto!