Un libro scritto da Mariacristina Berton, psicologa e psicoterapeuta di origine veneta, che vive in un paesino della Brianza. Mariacristina si è sperimentata scrittrice con questo suo primo libro, che a mio parere è ottimamente riuscito.

Non lasciatevi ingannare dall’apparenza: protagoniste della storia sono per lo più persone anziane che vivono in un paesino sperduto sugli splendidi monti del Bellunese, da cui nulla di travolgente ti aspetteresti!
Invece accadono una serie di episodi curiosi e coinvolgenti.
In realtà ci troviamo di fronte a un libro dalle tinte gialle, che non ha bisogno di un assassino per risultare avvincente e tenere il lettore incollato alle sue pagine fino agli epiloghi finali. Epiloghi, al plurale, perché è un intreccio tra le storie di più personaggi, tra cui anche una giovane coppia in crisi, per un motivo misterioso, in qualche modo collegato a quel paesino.
I vari personaggi sono diversamente caratterizzati: alcuni dai profili delicati e sensibili, altri caricaturali e macchiettistici, ciascuno comunque umano e capace di muovere emozioni.
Nel libro di Mariacristina, infatti, si sorride e si piange di commozione, ci si diverte e incuriosisce, ci si stupisce per i colpi di scena continui.

Una trama apparentemente anonima lascia spazio a quello che si rivela essere un capolavoro nella sua semplicità, scritto dalla collega della porta accanto, da una sorella di un fratello come tante, da una mamma che si è messa in gioco.

E che il gioco, a mio parere, l’ha stravinto.